Le tipologie di acciaio più usate: acciai da costruzione, acciai automatici, acciai da bonifica, e acciai inossidabili

ACCIAI DA COSTRUZIONE

Sono la famiglia di acciaio in assoluto più “pesante” nel senso che viene impiegata nei maggiori quantitativi, viste le applicazioni a cui è destinata: travature, grosse opere di carpenteria, opere infrastrutturali, organi meccanici di vario genere (ingranaggi, cremagliere).

S235, S275, S355 sono le principali tipologie di questa famiglia, che sono presente sul mercato in tutti i formati tipici dei semilavorati: barre di diversa sezione, lamiere, tubi, profili, allo stato cosiddetto “naturale” o con successivi trattamenti di normalizzazione, ricottura, distensione, al fine di ottimizzare le operazioni di successiva trasformazione e garantire specifiche prestazioni meccaniche

ACCIAI AUTOMATICI

Vengono denominati “automatici” per la loro spiccata e ricercata attitudine ad essere lavorati alle macchine utensili per asportazione di truciolo (tornitura, fresatura, foratura, etc.).

Zolfo e Piombo sono gli elementi che conferiscono a questi acciai la peculiarità di favorire la formazione, durante le lavorazioni, di un truciolo adeguatamente spezzettato, così da velocizzare i cicli di lavoro (incrementando la produttività delle officine meccaniche), minimizzando l’usura degli utensili.

11smnpb30, 11SMnPb37, 36SMn14, 46S20: queste le principali tipologie di questi acciai che vanno a costituire raccordi, iniettori, organi meccanici, minuteria metallica, pistoncini, etc.

ACCIAI DA BONIFICA

La bonifica è una sequenza di due trattamenti termici (tempra e poi rinvenimento), volta a incrementare le caratteristiche meccaniche dell’acciaio (resistenza alla trazione e durezza), mantenendo sempre un buon grado di tenacità (ovvero di arrivare alla rottura con un buon grado di deformazione e non in modo fragile).

C35, C45, 42CrMo4, 34CrMo4 sono i principali rappresentanti di questa famiglia di acciai, ampiamente impiegata in diversi settori: trasporti, pistoni, organi di trasmissione, ingranaggi, viteria e bulloneria, etc.

La presenza di elementi quali il Cromo e il Molibdeno conferisce una maggiore capacità all’acciaio di spingere gli effetti della bonifica fina al cuore di un componente, così da ottenere un componente finito che collabora alla resistenza con tutta la propria massa.

ACCIAI INOSSIDABILI

Gli acciai inossidabili si contraddistinguono per la loro resistenza alla corrosione, ovvero non si ossidano formando sulla superficie ossido di Ferro, ovvero la ruggine. Tale caratteristica è conferita da Cromo che dovrà essere presente almeno con un tenore del 12%: questo è quanto serve per sviluppare sulla superficie un sottile film di ossido di Cromo, che protegge l’acciaio dalla corrosione.

Sono suddivisi in 5 sottofamiglie, ma 3 sono quelle più numerose.

Acciai inossidabili AUSTENITICI al Cromo-Nichel: il capostipite è il cosiddetto 18-10 delle pentole (AISI 304), che unisce resistenza alla corrosione a un’ottima formabilità a freddo. Questi acciai sono noti per non essere attratti dalla calamita.

Acciai inossidabili FERRITICI al solo Cromo: tipiche applicazioni le marmitte delle auto (AISI 409) e i cestelli delle lavatrici (AISI 430). Sono attratti dalla calamita

Acciai inossidabili MARTENSITICI al 12% di Cr: possono essere bonificati e trovano applicazione in organi di taglio (es. lame dei coltelli, AISI 420) e dove sia richiesta durezza superficiale (es. pistoni).

Sono notoriamente impieganti per il settore alimentare e della ristorazione per la peculiarità di essere materiali igienici.