Pandemia e guerre hanno frenato il crowdfunding in Europa, ma a fine 2023 il mercato è ripartito: «da qui al 2028 si andranno a raddoppiare i 4,1 miliardi di euro del 2019, con una crescita annua media del 16%» mettono in evidenza gli analisti di Ener2Crowd.com, la piattaforma ed app per gli investimenti sostenibili tra le primissime in Italia autorizzate da CONSOB.

Gli eventi geopolitici degli ultimi anni hanno indirettamente coinvolto il mondo del crowdfunding nel Continente Europeo, dove il mercato degli investimenti digitali aperti al crowd, sia in modalità lending che in modalità equity, ha subito diverse contrazioni.

«Nel 2019 il mercato valeva circa 4,1 miliardi di euro, ma nel 2020 era sceso a 2,9 miliardi subendo, a causa degli effetti del Covid-19, una prima forte contrazione del 31%. Poi con lo scoppio della guerra in Ucraina, nel 2022 si è registrata un’ulteriore contrazione del 16%, dopo un rimbalzo del 43% registrato nel 2021» sottolinea Giorgio MottironiCSO e co-fondatore della società benefit Ener2CrowdChief Analyst del GreenVestingForum.

«A fine 2023 i volumi totali —prosegue Giorgio Mottironi— si erano riportati quasi al valore pre-shock, toccando i 3,9 miliardi di euro, così nel 2024 il mercato europeo del crowdfunding è tornato a crescere sopra i livelli del 2019».

Secondo gli analisti di Ener2Crowd.comla piattaforma ed app per gli investimenti sostenibili tra le primissime in Italia autorizzate da CONSOB, da qui al 2028 in Europa si andranno a raddoppiare i 4,1 miliardi di euro del 2019, con una crescita annua media del 16%.

E in Italia? «Vince il modello capitalista ma con una redistribuzione etica della ricchezza: il segnale più positivo è infatti rappresentato dalla crescita nel nostro Paese della finanza alternativa sostenibile “ESG centered”, ossia il “CrowdInvesting” rivolto alla decarbonizzazione delle imprese e dell’energia, che sta registrando una formidabile crescita del 60% all’anno e che così toccherà i 100 milioni di euro nel 2028, andando a pesare il 30% di tutti i fondi erogati nel segmento “business”» risponde Niccolò SovicoCEO, ideatore e co-fondatore di Ener2Crowd.

Nel suo complesso, includendo quindi il settore immobiliare e non immobiliare, il lending e l’equity crowdfunding, in Italia il mercato ha già raggiunto quota 1,2 miliardi di euro. Ma nel 2023 la maggior parte della crescita si è dovuta al ruolo sempre più preponderante degli investitori istituzionali, che riescono meglio a sfruttare i vantaggi strategici della finanza alternativa e le sue potenzialità di rendimento.

D’altra parte, il mercato dei finanziamenti verso imprese a matrice “retail” o “crowd”, segmento complessivamente a minor rischio, sembra aver esaurito la propria “traction”, raggiungendo i 195 milioni di euro di fondi erogati nel 2023, attraverso un lungo percorso che ha visto progressivamente comprimerne il tasso crescita: +122% nel 2021, +75% nel 2022 e +47% nel 2023.

«Al 2028 in Italia si potrebbe arrivare a 370 milioni di euro, con un’ulteriore crescita media annua del 14%» puntualizza Giorgio Mottironi, che ha curato quest’analisi basandosi su dati TodoCrowdlending per tutto il comparto del crowdfunding per l’Europa e del PoLiMi – 8° Report sul CrowdInvesting per il comparto ”business crowdinvesting” (escluso gli istituzionali) per l’Italia.

«Nel nostro Paese —prosegue il CSO di Ener2Crowd il mercato dei prestiti alle imprese tramite gli strumenti di finanza alternativa continuerà a crescere soprattutto grazie al contributo degli investimenti “ESG centered”, gli unici in grado di rappresentare un processo equo di partecipazione e di redistribuzione della ricchezza, non basato dunque su dinamiche meramente speculative che, come nel caso dell’immobiliare, continuano ad ampliare le disuguaglianze ed accentrare la capacità finanziaria».

La resilienza del settore è inoltre garantita dalla piena entrata in vigore del Regolamento europeo sui fornitori dei servizi di crowdinvesting (ECSP), che ci porta verso un unico mercato con eguali regole in materia di trasparenza, gestione e comunicazione del rischio e dunque di tutela degli investitori. In questo ambito,l’obiettivo di Ener2Crowd —che è di fatto il più grande fondo di investimento diffuso nella transizione energetica, con oltre 1 milione di euro al mese di finanziamenti green— è ora quello di aumentare ulteriormente la trasparenza. 

Ener2Crowd.com, recentemente entrata anche a far parte del Kyoto Club, è di fatto l’unica «piattaforma per investire bene», dove al bene immediato e certificato si somma l’ulteriore bene culturale, ambientale ed economico. La piattaforma, insomma, non solo è sostenibile ma essa stessa “produce sostenibilità” a livello culturale ed economico.

«Siamo l’unica piattaforma con prodotti finanziari realmente rispondenti ai criteri ESG, con rating ESG di ciascun singolo proponente e rating enerSCORE+ per la classificazione di ciascun progetto sulla base del calcolo puntuale delle emissioni di CO2 evitate» spiegano i fondatori di Ener2Crowdora impegnati nel sostenere la prima campagna di crowdinvesting milionaria per finanziare l’8% di un intervento da 23 milioni di euro nell’ambito della produzione di microchip. 

Per arrivare al totale, la CO-VER Power Technology SpA —titolare del progetto— interverrà con proprie dirette disponibilità e sarà affiancata da un importante fondo di investimento istituzionale che parteciperà con 19 milioni di euro. Per il crowd, l’obiettivo di raccolta complessivo è invece di 2 milioni di euro: un milione sulla piattaforma Ener2Crowd ed un milione sulla piattaforma Walliance, con una durata di finanziamento di 36 mesi ed un tasso di interesse pari al 10%, assolutamente superiore a quanto previsto da rating così positivi, a testimonianza della volontà della società di premiare la partecipazione del crowd.